mercoledì 25 novembre 2015
lunedì 23 novembre 2015
PREFERISCO ESSERE UN SOGNATORE
Kahlil Gibran
domenica 1 novembre 2015
sabato 24 ottobre 2015
MAGIA E BELLEZZA
"L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi."
(Kahlil Gibran)
mercoledì 7 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
LEI È DIVERSA
Non lasciarti ingannare dalla calma apparente, una tempesta di fuoco selvaggio infuria dentro di lei.
C'è una passione che brucia nella sua anima, come il fuoco di mille soli.
Non è possibile domarla o incatenarla.
Lei canta la libertà e il suo spirito si libra nel cielo.
© Ara.
immagine Charles Frizzell
giovedì 17 settembre 2015
lunedì 7 settembre 2015
IL CODICE FENICE
Lei sta attivando il suo codice Fenice.
Poichè un fuoco sacro è esploso dentro di lei, il fuoco del Sole.
Lei sta riducendo in cenere tutto ciò che non è più vero nella sua vita.
Lei ora è pienamente se stessa e può brillare della Luce che la sta trasformando.
Ha sempre cercato maestri e idoli da seguire.
Non più.
Lei ora sta comprendendo di essere unica, nessuno nel mondo è uguale alla donna che sta divenendo.
Il suo percorso è unico, appositamente predisposto per lei.
Sta comprendendo che in questo momento deve scendere nel profondo di se stessa per costruirsi di nuovo.
Ha onorato eroi ed eroine nella sua vita, ma ora, è consapevole dell'illusione.
Questa è la novità, lei sta ricreando se stessa dal suo stesso esempio.
Il suo lavoro è ora quello di porre fine al ciclo del vittimismo e far sbocciare in profondità il rispetto per se stessa, così costruisce il nuovo essere.
Questa volta è la sua immaginazione la guida nel riconoscere chi è veramente.
Questo è il momento della trasformazione, lei vive pienamente questo viaggio nel mondo sconosciuto oltre gli standard, oltre tutto ciò che reputava normale.
Questo viaggio la conduce anche oltre l'ideale.
Se ha bisogno di un mentore ora, sa sceglierlo, lei ora sceglierà solo chi saprà insegnarle a tenere sempre acceso e ardente il suo fuoco sacro.
Il segreto sta nel possedere completamente se stessa.
Lei è la sua fonte.
Lei sta riscoprendo l'arte di incarnarsi nello stesso corpo.
Più lei scopre la propria unicità più impara a creare il suo mondo.
Sukhvinder Sircar
giovedì 3 settembre 2015
sabato 15 agosto 2015
IL CARADRIO-FENICE
giovedì 30 luglio 2015
giovedì 16 luglio 2015
mercoledì 15 luglio 2015
lunedì 13 luglio 2015
venerdì 26 giugno 2015
COLTIVA I SOGNI
Incomincia a pensare che sei tu l'autore
Inizia a scrivere come vorresti che sia
Il lieto fine verrà da sé
Impariamo a coltivare i sogni
giovedì 4 giugno 2015
SUONO E PROTEINE
martedì 2 giugno 2015
CARLOS CASTANEDA E LA VISIONE TOLTECA: EMANAZIONI DELL'AQUILA
- 1 -
L’universo è un infinito agglomerato di campi di energia simili a fibre di luce.
- 2 -
Queste fibre di luce, chiamate Emanazioni dell’Aquila, s’irradiano da una fonte di proporzioni inimmaginabili, chiamata metaforicamente l’Aquila.
- 3 -
Gli esseri umani sono composti anche loro da un numero incalcolabile degli stessi filiformi campi di energia. Queste emanazioni dell’Aquila formano un agglomerato chiuso che si manifesta come una sfera di luce dalle dimensioni corrispondenti a quelle del corpo della persona con le braccia estese lateralmente, apparendo quindi come un gigantesco Uovo Luminoso.
- 4 -
Solo una parte piccolissima delle fibre di luce all’interno di questo globo luminoso viene illuminata da un punto di intenso splendore situato sulla superficie dell’uovo.
- 5 -
La percezione si realizza quando i campi di energia del piccolo gruppo situato intorno al punto d’intenso splendore estendono la propria luce fino ad illuminare identici campi di energia all’esterno dell’uovo. Siccome solo i campi energetici illuminati dal punto di intenso splendore sono percepibili, questo punto viene chiamato “il punto dove viene assemblata la percezione” o, semplicemente il Punto d’assemblaggio (Punto d’unione).
- 6 -
Il Punto d’assemblaggio può essere spostato dalla sua posizione abituale sulla superficie dell’uovo ad un’altra posizione sulla superficie oppure all’interno. Dato che lo splendore del Punto d’assemblaggio fa brillare tutti i campi energetici con i quali viene a contatto, quando esso si sposta fa immediatamente splendere nuovi campi energetici, rendendoli percepibili. Questa percezione si chiama vedere.
- 7 -
Quando il Punto d’Assemblaggio si sposta in modo rilevante, rende possibile la percezione di mondi completamente diversi, altrettanto obiettivi e reali di quelli che percepiamo di solito. Gli Sciamani accedono a questi altri mondi per attingervi energia, potere, soluzione a problemi generali e particolari, o per trovarsi semplicemente di fronte all’inimmaginabile.
- 8 -
L’Intento (l’Astratto, lo Spirito, il Nagual, lAssoluto, l'Aquila) è la forza indescrivibile e smisurata diffusa nell’Universo. Essa ci mette in grado di percepire. Noi non acquisiamo consapevolezza perché percepiamo, bensì riusciamo a percepire in conseguenza dell’intrusione e del peso dell’Intento.
- 9 -
Gli Sciamani Toltechi mirano a raggiungere lo stato di Consapevolezza Totale per sperimentare tutte le possibilità di percezione che l’Uomo ha. Questo stato di consapevolezza implica perfino una morte alternativa.
ù
I precedenti nove punti costituiscono la sintesi con cui Carlos Castaneda espone le premesse fondamentali del mondo degli Uomini di Conoscenza Toltechi: (1)
http://www.carloscastaneda.it/Libri-Castaneda/Il-Potere-del-Silenzio.htm
lunedì 1 giugno 2015
mercoledì 27 maggio 2015
FENICE E LA LIRICA
Lorenzo Da Ponte nel libretto di “Così fan tutte” musicato da Mozart, cita letteralmente la prima quartina di una celebre arietta del Metastasio, tratta dal «Demetrio» (1731):
E’ la fede degli amanti
Come l’araba fenice:
Che vi sia, ciascun lo dice;
Dove sia, nessun lo sa.
Se tu sai dov’ha ricetto,
Dove muore e torna in vita,
Me l’addita e ti prometto
Di serbar lá fedeltà.
FENICE E CERCHI NEL GRANO
La Fenice di Yatesbury. 12 Giugno. Lettura: Resurrezione e Immortalità
Negli anni mi ero sempre chiesto il perchè, nonostante la varietà delle simbologie presenti nel fenomeno, non fosse mai apparsa ciò che è da considerare la regina di tutti i bestiari: la Fenice. Detto fatto, eccola qui, bellissima e enigmatica. È quasi superfluo discuterne il significato. La Fenice rappresenta colui che ha bruciato se stesso, ha scrificato se stesso all’elemento purificatore per risorgere e ascendere a nuova vita, la vita dello Spirito, eterna e vivificante. Anche la Fenice è il Corpo di Luce, il veicolo degli Dei, il Carro di Gloria su cui Elia ascende al Cielo. Una tradizione che troviamo anche tra gli Aztechi dove Quetzalcoatl una volta bruciato sul rogo della sua ultima prova ascende al cielo in forma di Stella Brillante del Mattino. Tra gli egizi la Fenice primigenia era Bennu, che poggiatasi sulla cima del Monte Primordiale che sorgeva dalle acque, con il suo primo grido (il Verbo-logos) diede inizio al tempo. Il suo ritorno avrebbe segnato la fine di quel tempo e l’inizio di una nuova Era. Ancora un segnale del cambiamento di Era comunicato dal fenomeno.
Il tema dell’Uccello di Fuoco, del Bennu o Fenice, è stato ripetuto il 14 giugno a Barbury Castle (sebbene nutra qualche dubbio sull’autenticità di questa formazione ma spero di essere smentito) dove un uccello, dal classico stile Lakota, sembra indicare il medesimo messaggio (nel riquadro ho posto l’originale stilizzazione Lakota, davvero identica a quella replicata nel campo inglese). Infatti questa simbologia indica “L’UCCELLO DEL TUONO, corrispondente nativo-americano della Fenice, essendo associato al Verbo -Logos divino che si manifesta (il tuono, appunto) e apparso, come la Fenice, all’origine primordiale della creazione. Anche questa formazione ha un legame con il numero 7, dato che i cerchi concentrici sono 3 in quelli che compongono la testa (il triplice anello è il sigillo di Melkisedeq, il re di Giustizia, e pianta della primordiale Atlantide, madre delle civiltà) e 4 in quelli che creano il corpo del volatile. Ciò è corretto in quanto il tre è associato al mondo spirituale (la Trinità) e il 4 al mondo materiale (i 4 elementi).
Anche a South Field, Alton Priors, lo stesso giorno dell’Uccello del Tuono, è apparsa un’altra formazione basata sul tema degli “uccelli di fuoco”. Trattasi di uno swastika solare le cui braccia sono costituita da ali in rotazione. Il centro della formazione replica quanto si era già visto a Wayland’s Smithy il 9 agosto 2005 e che molti hanno scambiato per un simbolo maya. Trattasi invece di una simbiosi tra simbologia solare e lunare. Questa fomazione indica i quattro elementi di terra, aria, acqua e fuoco, in rotazione simbiotica intorno ad un centro androgino, dunque la perfezione raggiunta da colui che è riuscito a porre in perfetto equilibrio le sua natura trasmutandola nel suo elemento solare.
South Field, Alton Pryors, 14 giugno. A destra la mia idea della ricostruzione del centro lunare e solare
http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.it/2009/06/15/ancora-cerchi-nel-grano-2/
FENICE NELLA METAMORFOSI DI OVIDIO
Tutti gli esseri viventi, comunque, traggono origine da altri; l'unico a nascere riproducendosi da sé è un uccello che gli Assiri chiamano fenice. Non di erbe o di frumento vive, ma di lacrime d'incenso e stille d'amomo, e quando giunge a cinque secoli di vita, se ne va in cima a una tremula palma e con gli artigli, col suo becco immacolato si costruisce un nido tra il fogliame. E non appena sul fondo ha steso foglie di cassia, spighe di nardo fragrante, cannella sminuzzata e bionda mirra, vi si adagia e conclude la sua vita fra gli aromi. Allora, si dice, dal corpo paterno rinasce un piccolo di fenice, che è destinato a vivere altrettanti anni. E quando l'età gli ha dato le forze per reggere alla fatica, libera i rami sulla cima della pianta dal peso del nido, religiosamente prende con sé la culla, sepolcro del padre, e, giunto sull'alito dell'aria alla città di Iperione, davanti alle porte sacre del suo tempio la posa. |
mercoledì 13 maggio 2015
POESIA: NON VOGLIO MORIRE
Non voglio morire una vita non vissuta.
Non vivo nella paura
di cadere o di prendere fuoco.
Scelgo di prendere possesso dei miei giorni,
di lasciare che la vita apra le mie porte
e mi insegni a non aver paura,
e sciolga il mio cuore
per trasformarlo in ali,
una torcia, una promessa.
Scelgo di mettere a rischio il mio significato;
per vivere
così che ciò che mi è stato dato come seme
passi al prossimo come germoglio
e ciò che mi è stato dato come germoglio
diventi frutto.
Dawna Markova