Qui figura con il nome Ho-oo (o Karura), ovvero una coppia di maschio (Ho) e femmina (Oo). Diversamente dalla ―cugina‖ cinese, è rappresentata come enorme aquila alitante fiamme, con piume dorate e gemme magiche sulla testa.
Anche in questo caso annuncia l‘arrivo di una nuova era, ed è solito, come in Cina, trovarla sui tetti degli edifici: ve ne sono due sul tetto del tempio Byodo-in, chiamato ―Palazzo della Fenice‖ anche perché ne ricorda la forma.
L‘altro termine giapponese con cui si designa la fenice è Karura, evidente deformazione della Garuda indù. Tale nome indica una maschera dell‘antica tradizione teatrale buddista, il Gigaku, proveniente dall‘India, che ruotava su tre personaggi, uno dei quali era l‘uccello. La maschera del Karura, una specie di aquila-pappagallo, rappresentava proprio la fenice, con la perla nel becco ed il piumaggio rosso. Anche in tal caso, l‘attore che indossava tale maschera diventa un uomo-uccello dal corpo umano ma con ali e becco d‘aquila, ad indicare un‘evidente richiamo all‘antichissimo retaggio sciamanico.
https://sites.google.com/site/gruppomizar/popoli-e-culture/--l-araba-fenice
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