domenica 10 maggio 2015

LA FENICE NEL GIUDAISMO

Nel mondo giudaico si risente in modo particolare l‘influenza iranica, ma anche quella egizia e greco-romana.  
Nel ―Libro dei Salmi‖ si parla dello Ziz, un uccello enorme ed immortale, che sarebbe stato creato da Dio insieme a Behemoth e Leviathan. Alla fine dei tempi, quando la carne di questi tre animali mitologici verrà servita al banchetto del Messia, cesserà l‘immortalità della fenice.  
Conosciuta con il nome di Milcham, o Malham, nella Torah, fu l‘unico animale, secondo la versione midrashica della Genesi, a non cedere alla tentazione di Eva che, mangiato il frutto proibito, era invidiosa dell‘immortalità delle creature dell‘Eden, e le convinse a fare altrettanto. Dio ricompensò la fenice mettendola in una città fortificata, la mitica città di Luz (in ebraico vuol dire mandorla, ed è connessa anch‘essa al concetto di immortalità) dove avrebbe vissuto in pace per 1000 anni; poi bruciava e risorgeva da un uovo che nasceva dalle sue stesse ceneri, a rappresentare la prova della rigenerazione dei Giusti nel mondo a venire. 
Narra una leggenda che Noè benedisse la fenice, presente nell‘arca, perché era l‘unico animale a non mangiare nulla, con la frase ―Dio voglia che tu non muoia mai‖. Nelle fonti più antiche è chiamata Hol, ma la descrizione più accurata si trova nel ―Libro dei segreti di Enoch‖ in cui compare con zampe e coda di leone, testa di coccodrillo, al pari del Simurgh iranico. 
 https://sites.google.com/site/gruppomizar/popoli-e-culture/--l-araba-fenice

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